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La Storia e le vini di Poggio Santa Maria

Nel panorama vitivinicolo italiano, Poggio Santa Maria vuole distinguersi per la sua connessione con il territorio e l’eredità familiare impressa nelle sue etichette. Fondata nel 2011 da Massimiliano Marchetti, la cantina ha iniziato la sua produzione con due vini rossi, Tresa e Montelungo, i cui nomi traggono ispirazione dai due affluenti del Lago di Chiusi, rafforzando il legame con la regione d’origine di Marchetti. Nel corso degli anni, e con l’apertura della nuova cantina nel 2021 l’offerta di Poggio Santa Maria si è ampliata per includere nuove varietà: un vino bianco, un rosato e un ulteriore rosso.

Queste recenti aggiunte portano i nomi dei membri della famiglia di Massimiliano, consolidando il legame tra la produzione vinicola e la sfera personale del fondatore. L’etichetta Michelina, dedicata alla nonna di Massimiliano, si affianca a SB83, un rosato intitolato a Silvia, compagna di Marchetti, e MM78, un bianco che riflette le iniziali e l’anno di nascita del fondatore, Massimiliano Marchetti.

Le varietà e i principi di sviluppo

I vigneti di Poggio Santa Maria, estendendosi per sei ettari, ospitano diverse varietà di uve, tra cui Merlot, Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Vermentino e Chardonnay. Questa selezione di vitigni permette alla cantina di offrire una gamma diversificata di vini, ciascuno coltivato con l’intento di esprimere le caratteristiche distintive conferite dal terroir locale. Con una varietà di etichette che celebrano sia il legame familiare che quello territoriale, la cantina si posiziona come un interessante punto di riferimento nel settore vitivinicolo italiano, attirando l’interesse sia dei consumatori locali che internazionali. Massimiliano Marchetti guida questa azienda con dedizione, mantenendo vivo il suo legame con la tradizione mentre guarda al futuro del settore.

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